Nel contesto della medicina estetica avanzata, la scelta tra aghi e cannule non è solo una questione di tecnica, ma di precisione terapeutica, sicurezza del paziente e ottimizzazione dei risultati. Conoscere le caratteristiche tecniche degli strumenti iniettivi è fondamentale per ogni professionista del settore.
Aghi: precisione millimetrica per trattamenti localizzati
Gli aghi ipodermici rappresentano lo strumento classico per l’iniezione di filler dermici e altre sostanze bioattive. Caratterizzati da un diametro interno ed esterno specifico, sono ideali per interventi mirati in aree che richiedono precisione anatomica, come:
● Rughe sottili periorali
● Linea naso-labiale
● Ridefinizione del bordo vermiglio labiale
Il loro utilizzo comporta però un rischio maggiore di trauma tissutale, con possibile ematoma, specialmente in zone riccamente vascolarizzate.
Cannule: sicurezza e distribuzione uniforme del filler
Le microcannule a punta smussa (blunt-tip) sono progettate per minimizzare il rischio di perforazione vascolare e distribuire il filler in modo omogeneo lungo i piani sottocutanei o dermici profondi. Dotate di fori laterali e maggiore flessibilità, consentono:
● Minor trauma tissutale e riduzione del downtime
● Trattamenti estesi con un’unica via di accesso
● Maggiore controllo nella volumizzazione profonda (zigomi, mento, mandibola)
Sono particolarmente indicate per filler a media o alta viscosità e per le tecniche a ventaglio o a tunnel.
In medicina estetica, la differenza no la fa quindi solo il prodotto ma anche lo strumento scelto per veicolarlo. Saper distinguere quando optare per un ago o una cannula significa agire con consapevolezza clinica, ottimizzare i risultati e valorizzare l’esperienza del paziente.
Tecnica e scelta son il segno distintivo di una coscienziosa pratica medica.